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Poggiardo

Poggiardo è un paese ricchissimo dal punto di vista archeologico ed artistico, ospitando numerosi insediamenti rupestri, muri a secco, dolmen, specchie e le fortificazioni messapiche della vicina Vaste. Poggiardo sorge in prossimità di una zona carsica, con doline, vore e grotte, per la curiosità e la gioia di esperti ed appassionati del nostro paesaggio salentino.Proprio a Vaste sono collegate le origini del paese. Oggi frazione di Poggiardo, l’antica Bastae era un fiorente centro messapico e testimonianza della sua passata grandezza sono le imponenti mura megalitiche, risalenti al IV secolo a.C. Intorno a queste mura, è sorto il Parco Archeologico, chiamato “Parco dei guerrieri”, che si estende per venti ettari e contiene le testimonianze di una presenza preistorica su questo territorio, vicino al distrutto dolmen di Vaste, scoperto nel 1910. Nel parco si trovano cinque sagome di guerrieri messapici in ferro, realizzati dallo scultore di Cavallino, Ferruccio Zilli, riproducendo delle figure armate rappresentate su alcuni vasi di età ellenistica. Sulla collina che si trova al centro del Parco, vi è la cripta bizantina dei Santi Stefani, che contiene importantissime pitture ed iscrizioni greche. A Vaste, si trova anche il Museo Archeologico della Civiltà Messapica, allocato nel cinquecentesco Palazzo Baronale, che contiene i resti della civiltà arcaica, ellenistica e medievale. Su tutti questi reperti, il più famoso è il cosiddetto Tesoretto di Vaste, consistente in 150 stateri d’argento, del III secolo a.C. e poi le tesserae lusoriae, una sorta di puzzle dell’età romana, cioè un gioco per bambini del II secolo a.C. A Poggiardo, è da visitare, innanzitutto, la cripta di Santa Maria degli Angeli. Come spiega Anacleto Vilei in “Poggiardo: guida turistica illustrata” (Arti Grafiche Guido 1991), la cripta, di origine medievale, è ricordata in numerosi documenti antichi, l’ultimo dei quali è una dettagliata relazione del 1847, ad opera di Giovanni Circolane. A metà Ottocento, però, la cripta venne interrata in seguito all’urbanizzazione forzata del paese e venne dimenticata. Riscoperta nel 1929, durante i lavori della rete fognaria, fu restaurata ma la fortissima umidità minacciava i notevoli affreschi che, nel 1955, vennero così trasferiti presso l’Istituto Centrale del Restauro a Roma, dove vennero sistemati su appositi supporti metallici. Gli affreschi tornarono , nel 1958, a Lecce, presso la Chiesa di San Francesco della Scarpa perché a Poggiardo non c’era un edificio adatto che potesse ospitarli. Per questo, venne progettato un apposito museo a Poggiardo, che fu terminato nel 1975 e dove vennero trasferiti gli affreschi. Nel frattempo, venne anche restaurata la cripta che, dal 1985, si offre ai visitatori in tutta la sua bellezza. Nel Museo degli affreschi bizantini in piazza Episcopo, gli affreschi sono sistemati secondo l’ordine in cui si trovavano nella cripta; essi sono: San Nicola, San Giorgio a cavallo che trafigge il drago, San Giovanni Teologo, San Gregorio Nazianzeno e Cristo in trono benedicente; poi, Sant’Anastasio, San Demetrio, una Madonna con Bambino tra gli Arcangeli Michele e Gabriele, San Lorenzo, San Giovanni Battista, i Santi Cosimo e Damiano e San Giuliano. Splendida è la Parrocchiale di Poggiardo. Come spiega Anacleto Vilei in “Poggiardo, un paese nella storia e civiltà del Salento” (Congedo 1990), essa fu eretta nel Trecento, vicino alla cripta di Santa Maria degli Angeli e fu riedificata ed ingrandita nel Settecento. Gli interni sono divisi in più cappelle: la cappella del Fonte Battesimale, sovrastata da una pala di San Giovanni Battista, risale al Cinquecento; un’altra cappella è dedicata a San Giuseppe da Copertino, che venne ordinato sacerdote proprio a Poggiardo, nel 1628, dal Vescovo di Castro Giovanni Battista Deti e per questo è compatrono di Poggiardo dal 1963; la terza cappella è dedicata a Sant’Antonio da Padova, mentre un’altra cappella, dedicata al Santissimo Crocefisso, contiene una tela del Settecento che raffigura la Crocifissione di Cristo, con ai lati la Madonna e San Giovanni Battista; sull’altare vi è una coppia di statue in pietra leccese del Seicento che raffigurano San Longino ed un centurione. Nella sagrestia, spiccano, fra le altre, le tele che raffigurano San Carlo, il Vescovo Federico Guarini, l’ordinazione di San Giuseppe da Copertino e il Cristo Pantocrator. Le altre cappelle sono: quella dedicata a Sant’Anna, la cappella di Sant’Oronzo e la cappella di San Luigi, nella quale si trova una tela del Seicento raffigurante la Pietà. Il portale della chiesa, di stile rococò, è sormontato dallo stemma cittadino raffigurante un bue che pascola. Questo ci riporta ad una leggenda sulle origini della città. All’inizio, infatti, vi erano tre casali che furono distrutti dai Goti nel V secolo. Questi casali erano: Puzze, Soranello e Casicalvi, i cui abitanti decisero di unirsi per fronteggiare meglio gli attacchi dei nemici. Quando si trattò però di stabilire il luogo dove doveva sorgere il nuovo casale, scoppiò una lunga contesa perché ciascuno voleva tirare acqua al proprio mulino. Si stabilì così di lasciare libero un bue di pascolare e, là dove l’animale si fermò, si decise di far sorgere il nuovo centro abitato. Dal bove il casale venne chiamato Boardo, trasformatosi poi in Boiardo, quindi Poxardo e Poggiardo. Dal De Pontiaco, nel 1343, il feudo passò via via, successivamente, ai Grimaldi, ai Brancaleone, ai Maremonte, ai Della Monica. Nel XVI secolo, Poggiardo fu sede di una fiorente scuola umanistica con esponenti illustri, come Scipione Ammirato, celebre filosofo e storico. Il feudo appartenne agli Orsini Del Balzo e ai Guarini, fino al 1806, data di abolizione della feudalità. Oltre a Villa Episcopo, che ospita il Museo di cui abbiamo detto, notevole anche il Palazzo Ducale dei Guarini, del XVIII secolo, celebre per la sua quadreria. Testi di: Paolo Vincenti
Superficie:  -
Abitanti:  -
Denominazione abitanti: poggiardesi
Cap: 73037 -
Prefisso: 0836 -
Altitudine
Web
Codice Catasto:  - Codice comune: G751 - Codice Istat: 75061 
Municipio :  -
Polizia Municipale
Pronto Soccorso
:  -
Ufficio Postale:  -
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Festa:  -
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