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Minervino Di Lecce

A Minervino, l’11 e il12 agosto, si festeggia Sant’Antonio. Secondo la leggenda, Minervino sarebbe stata fondata dagli Japigi, nei pressi di un tempio dedicato alla dea Minerva. Dal nome di Minerva sarebbe derivato quello del casale. Infatti, lo stemma civico del paese raffigura proprio Minerva che indossa un ampio peplo ed un diadema; nella mano sinistra ha lo scudo e la lancia e nella mano destra una penna d’oca. La dea Minerva, che nella mitologia greca aveva il nome di Atena, era celebrata non solo in Grecia, ma anche nelle colonie e particolarmente forte era la sua venerazione in Terra d’Otranto. Era una dea guerriera, ma con il nome di Erganè era protettrice delle arti e delle lettere e quindi personificazione della sapienza: ecco spiegata la presenza della penna d’oca nella sua mano destra. Secondo la leggenda, Minerva contese con Nettuno, dio del mare, il predominio dell’Attica. Nettuno-Poseidone fece prodigiosamente balzare dalla terra il primo cavallo, mentre Minerva-Atena fece sorgere il primo albero di ulivo, dono che venne considerato più prezioso dagli dei, che assegnarono a lei la vittoria. Questo spiega l’attaccamento degli abitanti di Terra d’Otranto alla dea, che aveva inventato l’ulivo, coltura principale dell’ agricoltura salentina. E molto forte doveva essere l’attaccamento degli abitanti di Minervino, città rivierasca, a Minerva, che poteva garantire loro protezione nei confronti di Nettuno, dio del mare, e della sua furia. Questa la leggenda. Nella realtà storica, la nascita del paese risale al periodo successivo alla distruzione, ad opera dei Turchi, di Castro, che si chiamava Castrum Minervae per la presenza in loco di un importante tempio dedicato a Minerva; e questo ci riconferma il radicamento del culto della dea. Secondo alcuni commentatori di Virgilio, è proprio questo tempio che, nel Libro III dell’Eneide, appare all’orizzonte ad Enea e ai suoi compagni ormai prossimi ai lidi della Japigia. La popolazione di Castro, sfuggita alla furia devastatrice dei Saraceni, si rifugiò nell’entroterra e si stabilì al centro della valle dell’Idro, caratterizzata dalla presenza di acqua e di terreno fertile. Qui fondarono un altro casale, che chiamarono Minervino, in ricordo del culto predominante nella patria perduta. Distrutta anche Minervino dai Turchi,dopo la presa di Otranto nel 1480, la città seppe con tenacia risorgere fino a raggiungere nuovo splendore. In particolare, la città offre una magnifica Chiesa Parrocchiale, che è uno dei più interessanti monumenti sacri del Salento. Questo pregevole monumento, insieme ai numerosi palazzi ed alle tele di Oronzo Tiso, fa di Minervino un importante centro d’arte, meritevole della fama ricordata da un suo quattrocentesco documento lapideo” Como lu lione est lo re dell’animali, cusì Minerbino est lo re de li casali”. (di Paolo Vincenti)
Superficie:  -
Abitanti:  -
Denominazione abitanti: minervinesi
Cap: 73027 -
Prefisso: 0836 -
Altitudine
Web
Codice Catasto:  - Codice comune: F221 - Codice Istat: 75047 
Municipio :  -
Polizia Municipale
Pronto Soccorso
:  -
Ufficio Postale:  -
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Festa:  -
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